Le tappe
ARRIVO CON SORPRESA
Il conte Acquaviva ci ha riservato una bella serata
Dopo aver attraversato le campagne baresi caratterizzate dalla presenza degli immancabili ulivi, arriviamo a Conversano e lasciamo l’auto a due passi dal centro storico (accedendovi da via Bolognini è possibile trovare posti auto a pagamento a pochi metri dal castello). Ci addentriamo e…”guarda che fortuna!”...in serata ci sarà la festa della mandorla denominata "Mandorle e Sapori a Corte", con stand, artisti di strada e musica in piazza. In Puglia, tra agosto e settembre, è tempo di mandorle stese al sole, quelle che poi insaporiscono i tipici fichi accucchiati, fichi che vengono aperti e seccati al sole, poi richiusi con all'interno la mandorla, e messi in forno a cuocere leggermente, per permetterne la conservazione in vaso. Tant’è, che in uno stretto vicolo, attraversiamo una serie di “tappeti” di sacco di iuta sui quali centinaia di mandorle sono stese in bella mostra.
MONASTERO DI S.BENEDETTO
Primo assaggio
Tra un vicolo e l’altro arriviamo al Monastero di S. Benedetto sul quale svetta il più alto campanile della città in stile barocco. Ammiriamo subito il portale laterale con quattro leoni stilofori provenienti da una fontana cittadina. Il monastero è chiuso ma un cartello avvisa che in serata ci sarà un’apertura straordinaria in quanto il sito è interessato da importanti lavori di restauro. Sappiamo cosa fare nel dopocena!
LA BASILICA CATTEDRALE
Luce e silenzio
Avendo ancora tempo prima di visitare la mostra di De Chirico, ci dirigiamo verso la Cattedrale dedicata a Santa Maria Assunta e san Flaviano Vescovo. La raggiungiamo lateralmente e già da lontano abbiamo un sussulto nell’intravedere gli intarsi nella pietra che decorano i portali ed il colore biancastro che mette in risalto questo vero e proprio monumento tra i piccoli vicoli del centro: è davvero straordinaria la manifattura, la precisione nei dettagli delle immagini scolpite e ci soffemiamo entusiaste ad ammirare tanta arte. Girando l’angolo, la facciata sorge su una piccola piazzetta, di fronte a “Corte Altavilla”, antica sede dei conti di Conversano ora splendido relais, ristorante e SPA. Entriamo per visitare l’interno e veniamo accolte da un solenne silenzio che permette alle linee rigorose del romanico pugliese di parlare. Non possiamo non fare a meno di immortalare con l’obiettivo della fotocamera il riflesso di luce che, attraversando il rosone, ne proietta la sagoma sulle arcate laterali del matroneo. Il risultato dello scatto fotografico crediamo che sarebbe apprezzato dal nostro Premio Oscar Vittorio Storaro (piccolo peccato di presunzione…). Questo edificio fu costruito sui resti di un tempio paleocristiano tra la fine del sec. XI e gli inizi del sec. XII e la sua storia ricorda un evento drammatico accaduto nel 1911: un incendio distrusse completamente l’interno della chiesa, tranne le mura laterali, la facciata principale e quella absidale. Sulla facciata principale sono presenti tre portali di cui quello centrale è riccamente decorato da rilievi traforati nella pietra.
CHIESA DEI SANTI MEDICI
Parla il barocco
Passeggiando nel centro storico scopriamo una meraviglia: la chiesa dedicata ai santi Cosma e Damiano. All’esterno sobria ma all’interno…un’apoteosi del barocco napoletano! Restiamo ancora a bocca aperta; qui, nel silenzio, non parlano le linee austere del romanico ma quelle esuberanti del ‘600. All’interno trionfa l’opera del pittore Finoglio, nel ciclo che decora la volta e le tele laterali, tra cui quella del "Martirio di San Gennaro".
MOSTRA AL CASTELLO ACQUAVIVA D’ARAGONA
Non solo De Chirico
È arrivata l'ora di dirigerci al castello per la mostra! Indipendentemente dalla mostra temporanea su De Chirico, il castello costituisce un vero e proprio polo museale con la Pinacoteca Paolo Domenico Finoglio, noto pittore del ‘600 ed autore delle meravigliose tele dedicate alla “Gerusalemme Liberata”, la Pinacoteca Francesco Netti, pittore di rilievo della seconda metà dell’800 nato a Santeramo in Colle, la sezione antropologica, ed il Museo Archeologico.
CENA DA PASHĂ€
Coccolate lungo il viaggio nel gusto
Abbiamo prenotato alle ore 20.00, per cui siamo ansiose di conoscere la nuova sede del ristorante 1 stella Michelin, il PASHÀ. Il locale non è distante dal castello ed è ubicato all’interno del complesso quattrocentesco del seminario diocesano, di fronte alle terrazze del belvedere (da lì è possibile vedere la struttura del seminario color bianco e rosa). Una scalinata porta al livello sottostante della costruzione, dove un cancello introduce al ristorante. Veniamo cordialmente accolte ed accompagnate al tavolo dopo un gradevole mini tour che ci permette di apprezzare le varie e piccole sale riservate agli ospiti, tutte arredate con gusto accostando vari stili che, pur contrastanti, creano un insieme equilibrato. Il colore della pietra avvolge tutto e si associa al rosso delle poltroncine, al marrone degli arredi in legno, al bianco degli sfizioso centrini che impreziosiscono i posti a sedere.
Ci accomodiamo in un piccolo giardino molto accogliente. Una volta scelte le portate, decidiamo di seguire il consiglio di accompagnare i pasti con i vini propoposti in degustazione. Ci orientiamo sui bianchi, un Bombino Bianco in purezza IGP di Tenuta Coppadoro - "Ratino", di un'azienda di San Severo (FG), poi un Fiano 2015 da agricoltura sinergica della cantina "L'Archetipo" (ndr. lieviti solo autoctoni ed i vini non sottoposti a filtrazione) di Castellaneta (TA), infine, sul dolce, un Rosso DOC Passito "I Terreni di Sanseverino Cascià"di Cantine Fontezoppa di Civitanova Marche (MC). Dai profumi floreali il primo, con intense ventate di frutta ed erba aromatica il secondo, coinvolgente con i suoi aromi di miele e frutta disidrata, il terzo.
I piatti sono un insieme di fantasia di profumi e sapori sempre nuovi e sorprendenti, come nella zuppa di mandorle, tartare di allievi e gambero rosa o come nella quenelle di ricotta di capra da assaggiare con pane integrale alle mandorle (le mandorle pugliesi, raccolte e messe ad asciugare, ingentiliscono alcuni piatti). Sapori più decisi nel piatto della tradizione, impiattato in maniera originale, con fave, cicoria, chips di cipolla rossa, friggitelli. Durante il pasto in Puglia non può mancare l’assaggio di olio extravergine di oliva (Frantoio D’Orazio di Conversano) accompagnato da taralli e pane fatti in casa. Decidiamo di concludere con il dessert ma ci colpisce in modo particolare il pre dessert, una delicatissima mousse di fichi verdi con panna e cioccolato croccante sbriciolato. Una piccola chicca che evidenzia l’attenzione per i dettagli: il tovagliolo viene cambiato per il dessert ed è meravigliosamente aromatizzato alla cannella. Vogliamo chiudere con il caffè, ma al Pashà non si chiede “un espresso” ma lo si sceglie dalla “carta dei caffè” e noi optiamo per il Kopi Luwak, particolare caffè indonesiano che viene letteralmente arricchito dalle feci di un piccolo carnivoro, lo zibetto, che vive proprio nelle piantagioni di caffè. Il cadeau della serata è una bottiglietta di olio e un sacchetto di taralli, entrambi gustati durante il pasto.
MONASTERO DI S.BENEDETTO
Secondo assaggio
Dopo la piacevole cena è necessario fare un pò di movimento e quindi ci avviamo al Monastero di San Benedetto per la visita serale. Rimaniamo a bocca aperta davanti agli altari barocchi realizzati in legno intarsiato! Sono presenti anche delle tele del Finoglio, un San Benedetto e un San Biagio. Visitiamo anche il chiostro medievale con i suoi pregevoli capitelli ed i resti dell’antica chiesa sottostante.
Cosa ci portiamo a casa
Informazioni utili
POLO MUSEALE DI CONVERSANO: 9.00/13.00 – 16.00/20.00 – lunedì chiuso)
PRO LOCO CONVERSANO: http://proloco-conversano.blogspot.com/
PASHÀ - La casa ristorante: https://www.ristorantepasha.com/it/?lang=it
Vaghe citazioni
SIBILLA D'ALTAVILLA CONTESSA DI CONVERSANO DUCHESSA DI NORMANDIA di Dora Liguori
Sibilla da Conversano
nata in Puglia
da dove la condusse sposa
Roberto il Breve detto Ocrea
Duce dei Normanni
figlio dell'invitto Gugliemo il Conquistatore
rapita da prematura morte
dopo due anni di matrimonio
AM-M-C-II
prima delizia delle genti poi rimpianto
ora cenere
più tardi risorgente
(Epitaffio inciso in latino su una lapide della Cattedrale di Rouen, in Noemandia)